Monsters & Co. (Monsters, Inc.) è un film d’animazione della Pixar, del 2001 diretto da Pete Docter, Lee Unkrich e David Silverman. La città di Mostropoli, abitata da mostri di ogni genere, ricava l’elettricità di cui ha bisogno dalla centrale elettrica cittadina, che converte le urla dei bambini umani in energia elettrica. I mostri che vi lavorano devono spaventare i bambini giungendo nelle loro camere attraverso delle porte speciali, che conducono nel mondo degli umani.
Sullivan, protagonista assieme all’amico e assistente Mike, è un mostro che spaventa i bambini. È il miglior spaventatore dell’azienda, e si contende questo titolo con Randall, una specie di geco con otto arti, capace di mimetizzarsi così velocemente da diventare praticamente invisibile. I mostri hanno a loro volta una grande paura degli umani, dato che li considerano minacciosi e infetti, e hanno il terrore di venire a contatto con i bambini e i loro oggetti e, se uno spaventatore rientra dal mondo umano con dei loro elementi addosso, viene rasato a zero dagli agenti del Corpo Decontaminazione Antibambino (CDA), che intervengono prontamente, e l’elemento umano viene disintegrato facendolo esplodere (“allarme 23-19”). Un giorno, finito il turno, Sullivan nota una porta che non è stata ritirata. Entra per capire se c’è qualche mostro rimasto nel mondo degli umani, ma così facendo permette ad una bambina, che in seguito chiamerà Boo, di penetrare nel mondo dei mostri. Cerca in tutti i modi di rimandarla indietro, ma la piccola continua a seguirlo, per niente spaventata da lui, anzi, divertendosi nel rincorrerlo. Quando finalmente riesce a rinchiuderla in una valigia e si prepara a lanciarla attraverso la porta, nota che da quest’ultima fuoriesce Randall, che si aggira con fare furtivo tra i macchinari della fabbrica, e rimette a posto la porta di Boo. A questo punto Sullivan è costretto a portarla con sé dall’amico Mike, l’unico che può aiutarlo a recuperare la porta e rispedire indietro la pericolosa bambina. Però la bambina viene purtroppo avvistata (sbuca in un ristorante giapponese, nel quale Mike e la sua fidanzata Celia stavano cenando), scoppia il panico e i due amici sono costretti a nasconderla a casa loro mentre gli agenti del CDA sono all’affannosa ricerca dell’intrusa. Mike e Sullivan scoprono che la bimba non è affatto pericolosa o contaminata come si crede, ma in ogni caso escogitano un piano per camuffarla e riportarla in centrale l’indomani, in modo da spedirla finalmente a casa. Mentre cercano di ritrovare la porta della bambina, scoprono che anche l’aggressivo Randall è sulle sue tracce e ha scoperto che è nelle loro mani. Quest’ultimo incontra Mike e gli intima di riportare immediatamente la bambina nella sua camera entro mezz’ora. I due amici trovano la porta giusta e si preparano a liberarsi di Boo; tuttavia, Sullivan è sospettoso e tentenna nel rimettere la bambina a letto. Mike è spazientito e per dimostrare che non c’è nessun pericolo salta sul letto di Boo, ma proprio in quel momento viene afferrato e rapito da qualcuno. Sullivan e Boo si nascondono e scoprono che è stato il perfido Randall, che trasporta una cassa con dentro Mike (credendo che sia Boo) in un nascondiglio segreto. Sullivan e Boo lo seguono ed è a quel punto che scoprono che Randall ha messo a punto una grossa macchina che estrae le urla dai bambini. Lo scopo per cui aveva preparato la porta di Boo fuori dall’orario di lavoro era quindi rapirla e usarla come cavia per questa macchina. Per lo stesso motivo la rivuole indietro. Sullivan riesce a mettere in salvo Mike, dopodiché si reca dal direttore della centrale, il signor Waternoose, per svelargli il diabolico progetto di Randall. Purtroppo anche lui è invischiato in questa storia, e quindi non sta dalla parte di Sullivan: gli sottrae la bambina e li caccia via nel mondo umano, in Tibet, tramite una porta. Qui i due amici incontrano un altro mostro in esilio nel mondo degli umani, lo yeti. Dopo essere rientrati a Mostropoli grazie ad una porta aperta in un villaggio, Sullivan e Mike corrono a salvare la bambina (che ormai è davanti all’estrattore di urli) e iniziano una frenetica ricerca della porta giusta, tallonati da Randall e Waternoose. Alla fine riescono a spedire Randall nel mondo umano per sempre (chiudendolo in una porta e distruggendola) e a far arrestare Waternoose dal CDA, che decide di distruggere la porta di Boo, con grande dispiacere di Sullivan che ormai si era affezionato molto alla piccola. In tutta questa avventura i due amici hanno capito due cose importanti: la prima è che spaventare i bambini non è una cosa bella, la seconda è che le risate dei bambini stessi contengono un’energia assai maggiore rispetto agli strilli di terrore, che invece producono un’energia instabile (infatti ogni volta che Boo piangeva o urlava c’erano sbalzi di tensione, mentre quando rideva c’erano addirittura blackout da sovraccarico elettrico). Sullivan, divenuto il nuovo direttore della centrale, rivoluziona quindi il sistema di produzione di energia e i mostri diventano pagliacci e giocolieri che entrano nelle camere dei bimbi per farli ridere, ed è proprio Mike il più divertente dei dipendenti. Intanto l’amico Mike riesce a recuperare i frammenti della porta di Boo, e dopo aver aggiunto l’ultimo tassello in possesso di Sullivan, la porta si riattiva e Sullivan può reincontrare Boo.